La Bulgaria è entrata nell’Unione Europea nel 2007 e da allora il suo sistema fiscale ha subito delle profonde variazioni.
E sono del 2007 le principali leggi che disciplinano il reddito delle persone fisiche, l’imposta sul reddito delle persone giuridiche e sul valore aggiunto.
La strategia del governo bulgaro è incentrata su due punti principali: miglioramento dell’intero sistema di riscossione imposte e lotta all’evasione fiscale. La legge di bilancio della Bulgaria è stata modificata nell’anno 2011 con l’obiettivo di mantenere il disavanzo al di sotto del 2% limitando la spesa pubblica al 40% del Pil a partire dal 2012.
Le imposte sul reddito sia della persona fisica che delle persone giuridiche è tra le più basse negli stati membri.
– ha domicilio permanente sul territorio nazionale;
– è presente sul territorio più di 183 giorni in un anno;
– è inviato all’estero per conto di entità residenti;
– ha i propri interessi vitali nel territorio.
– i redditi provenienti da attività di lavoro o prestazioni di servizi effettuate nel territorio nazionale;
– i dividendi e le plusvalenze per la liquidazione di quote di partecipazione in società residenti;
– i redditi provenienti dal trasferimento di ditte individuali residenti;
– qualsiasi remunerazione per attività svolte nel paese da sportivi, scienziati, artisti o figure pubbliche anche se pagati per mezzo di intermediari;
– tutti gli altri redditi previsti dalla legge.
– utili derivanti dalla vendita di titoli;
– interessi ricevuti da persone fisiche sui depositi in banche commerciali residenti;
– sussidi per i figli pagati dallo Stato;
– borse di studio;
– premi di lotterie e altri giochi;
– premi pagati dallo Stato per attività culturali;
– profitti per la vendita di beni ricevuti in eredità o donazione;
– vestiti da lavoro o uniformi ceduti gratuitamente dal datore di lavoro ai propri dipendenti;
– titoli di viaggio per il luogo di lavoro offerti dal datore di lavoro ai propri dipendenti.
– interessi eccedenti i limiti indicati dalle regole di thin capitalization (il limite è dato da un rapporto tra debiti e patrimonio netto pari a 3);
– ammortamenti che, ai fini fiscali, devono essere effettuati secondo quanto regolato da apposite tabelle;
– i dividendi ricevuti da società residenti nel paese o in altri paesi della UE.
L’imposta si applica su tutte le transazioni di beni e servizi interni al Paese, sugli acquisti intra-Ue e sulle importazioni. Le cessioni intracomunitarie e le esportazioni, il trasporto internazionale di merci e passeggeri e specifiche transazioni internazionali non sono imponibili ma danno diritto alla detrazione dell’iva pagata all’acquisto.
Sono invece esenti e quindi non permettono la detrazione dell’Iva alla fonte le transazioni o locazioni di terreni, la cessione di fabbricati non nuovi, le locazioni di fabbricati all’uso residenziale, i servizi finanziari ed assicurativi, certi servizi sanitari, educativi, religiosi e culturali.
Il valore degli affitti ricevuti su una proprietà immobiliare rientra nel reddito tassabile del proprietario per un importo pari all’80% del totale. Qualora il proprietario dell’immobile sia non residente, invece, è prevista una ritenuta del 15% sull’importo pagato.
– prodotti alcolici;
– derivati del tabacco;
– prodotti energetici ed elettricità;
– automobili;
– caffè e derivati.
La dichiarazione dei redditi delle persone fisiche va presentata entro il 30 aprile dell’anno successivo a quello di riferimento. I lavoratori dipendenti subiscono la ritenuta dell’imposta alla fonte direttamente dal loro datore di lavoro, per questo, in mancanza di altri redditi possono anche non presentare la dichiarazione annuale.
Le società devono presentare la dichiarazione dei redditi e pagare le relative imposte entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello di riferimento. Qualora una società abbia ottenuto degli utili in un anno, l’anno successivo dovrà versare degli acconti mensili per un valore totale pari all’imposta dovuta nell’anno precedente. Per le società di nuova costituzione tali acconti saranno trimestrali e il loro valore dovrà essere concordato con l’Amministrazione fiscale.
Alcuni dati riportati nel seguente articolo sono fonte di fiscooggi.it