Prosegue il nostro viaggio alla scoperta delle scelte di uomini coraggiosi, che ad un certo punto della loro vita, hanno deciso di “svoltare” verso una vita sicuramente più serena.
Quella che vi stiamo per raccontare è la storia di Antonio Tutino, italiano vero, sempre al servizio del prossimo. Una gran bella e brava persona che abbiamo avuto modo di conoscere attraverso una corrispondenza via email e ai tanti attestati di stima e rinoscenza che riceve quotidianamente.
ANTONIO TUTINO PENSIONATO ITALIANO FELICE IN BULGARIA
Ad Antonio abbiamo rivolto alcune domande che ci aiuteranno a conoscerlo meglio.
Antonio, innanzitutto ti ringraziamo per questa intervista. Descriviti, raccontaci quanti anni hai, dove vivi e cosa fai attualmente in Bulgaria
“Nella vita ho fatto il linotypista, il fotocompositore e infine il gestore di un bar-tabacchi, fin quando a 65 anni ho deciso di venire a vivere, da pensionato, in Bulgaria. Oggi ho 73 anni e ho già trascorso più di otto anni a Pazardjik, la città dove sono approdato e della quale sono innamorato“.
Quando hai deciso di lasciare l’Italia e per quali ragioni?
“Ho deciso di lasciare Roma e l’Italia quando mi sono reso conto che con i miei 820 euro mensili difficilmente avrei potuto fare una vita decente, se per solo affitto andavano via 650 euro“.
Come sono stati i primi tempi in Bulgaria, dove hai vissuto inizialmente?
“L’arrivo a Pazardjik è stato all’inizio un po’ traumatico, perché da un giorno all’altro mi sono sentito come proiettato in un’altra dimensione, lingua zero, abitudini e usanze completamente nuove, la città che aveva urgente bisogno di ristrutturazioni stradali, edili, elettriche e fognarie, cucina completamente diversa dalla nostra, il sì e il no esattamente contrari al nostro modo di esprimerci mimicamente… insomma, tante cose che richiedevano tempo per essere assorbite, ma facilitate dalla presenza dell’amico bulgaro che ci aveva portati qui, me e la mia compagna, e minimizzate dalla tranquillità della città, dal verde delle migliaia di alberi che la ossigenano e da quell’attrazione spontanea che ha fatto sì che non mi muovessi più da qui.”
E’ una scelta che rifaresti?
“Ringrazio Dio di aver scelto questa Nazione. Quando sono arrivato portavo con me solo la speranza che la scelta che avevo fatto fosse quella giusta. Dopo quindici giorni ne avevo già la certezza. Erano finiti i mal di testa, vivevo in una Nazione cosiddetta fra le più povere d’Europa, ma l’accoglienza, la generosità e il sorriso delle persone hanno fatto sì che non ho mai rimpianto il “benessere” italiano, unico rimpianto gli affetti che rimangono insostituibili, ma che si possono riabbracciare con due ore di aereo, perché siamo in Europa e da questa radice ne traiamo tutti gli aspetti sia negativi che positivi. Più positivi in realtà, perché qui si riesce a vivere ancora a misura d’uomo e perché abbiamo la possibilità, con la nostra piccola pensione, di vederla più che raddoppiata dal costo della vita per noi favorevolissimo“.
Quanto tempo è trascorso da quando sei arrivato? Cosa è cambiato?
“Sono trascorsi otto anni e molte cose sono cambiate anche in Bulgaria. La prima in assoluto l’ingresso, nel 2007, nell’Unione Europea, ricevendone in valore assoluto grossi benefici, con il graduale rinnovamento di tutte le sue strutture. E’ un percorso lungo ma la strada è quella giusta“.
Cosa hai trovato in Bulgaria che invece ti mancava in Italia?
“Se dovessi fare un confronto fra quello che ho lasciato e quello che ho trovato, con il pianto nel cuore dico che ho trovato in Bulgaria quello che l’Italia non è stata in grado di darmi: la voglia di vivere, la serenità e la certezza di un domani, che di certo è in mano a Dio, ma in Italia anche ai delinquenti, ai politici, ad Equitalia, ai clandestini, e a tutti quelli che si alzano la mattina per renderti ancora più difficile una vita già oberata di sacrifici e di rinunce.”
Come occupi attualmente il tuo tempo libero?
“Per occupare il tempo ho aperto il blog italia-bulgariasoloandata.blogspot.it, nel quale ho sempre buttato giù i miei pensieri di pensionato in esilio, poi le differenze di culture e tradizioni tra Italia e Bulgaria mi hanno spinto a scrivere un libro fatto di tanti piccoli aneddoti, episodi, osservazioni di un italiano che risiede in questa meravigliosa terra, che ho voluto titolare
Scoprire la Bulgaria
che ha riscosso un inaspettato successo soprattutto tra coloro che vorrebbero conoscere questo popolo. Sono rimaste ancora una cinquantina di copie e forse dopo penserò anche a una ristampa, sempre che gli impegni me ne lascino il tempo. Perché, dopo le interviste televisive con Rai1, Rai2 e Mediaset con Le Iene, sono passato da una vita sedentaria ad una superdinamica, sia per rispondere alle centinaia di e-mail che chiedono notizie e sia per accogliere quanti, folgorati da improvvisa bulgarite, vengono a Pazardjik e dintorni con il segreto intento di tornarci molto presto definitivamente. A completare il cerchio mi sono preso anche l’onere di essere incaricato del Patronato Enasc in Bulgaria, per tutti i pensionati e non che abbiano bisogno di assistenza e tutela previdenziale in Italia, per cui, dimessi i panni del pensionato seduto, ho indossato la tuta del pensionato podista.
Sono tanti i pensionati che cercano informazioni su come trasferirsi in Bulgaria, cosa consiglieresti loro? A cosa devono fare attenzione nella ricerca di informazioni utili? chi possono contattare per evitare fregature?
“Sono tanti i connazionali che cercano notizie e informazioni sulla Bulgaria e molte volte non sanno a chi rivolgersi, o peggio ancora cadono in truffe ben architettate. A 73 anni non ho bisogno di farmi pubblicità gratuita e non ho particolari interessi di lucro, ma se posso consigliare e aiutare qualcuno che vuole trasferirsi, lo faccio personalmente volentieri o gli consiglio le persone adatte cui rivolgersi. La mia e-mail personale è tutanton@gmail.com mentre quella del Patronato è antonio.tutino@enasc.it. A Pazardjik e dintorni si sta formando una bella comunità di italiani che speriamo diventi sempre più numerosa, ben lontani da quel giugno 2006 quando, girando per la città, sembravo vox clamantis in deserto”.
Ad Antonio un ringraziamento sincero da tutto lo staff di Bulgaria. La sua testimonianza è importante ma la sua opera a favore del prossimo ancor di più. Davvero un grande uomo.